Arredare la propria casa: dove posso trovare idee originali?

Scegliere gli arredi giusti per la casa non è sempre semplicissimo, soprattutto quando desideriamo acquistare soluzioni originali ed innovative, utili a dare un tocco particolare ai diversi ambienti del nostro appartamento. Ci sono tantissimi elementi da valutare prima di scegliere gli arredi più adatti alle nostre esigenze, tra cui, la funzionalità e la qualità dei vari prodotti. In base allo stile scelto possiamo acquistare le soluzioni d’arredo più ottimali, scegliendole sia di persona nei negozi fisici o su internet.

D’altronde, è proprio su internet che possiamo trovare la prima fonte di innovazione per le nostre idee.

Idee originali per il tuo arredamento: dove trovarle sul web?

Al giorno d’oggi capita spesso di cercare qualsiasi tipo di informazione su internet e anche per il settore dell’arredamento il mondo del web offre la possibilità di trovare infinite proposte e idee originali per la nostra casa. Prima di scegliere, quindi, gli elementi d’arredo perfetti per il nostro appartamento possiamo cercare nuove idee sul web e restare sempre aggiornati sulle tendenze del momento. Alcuni siti web dedicati all’arredamento di bagni, esterni o interni come www.quarantaceramiche.it sono sicuramente un punto chiave da consultare quando si vuole dare un tocco innovativo al proprio appartamento. Grazie a siti web come questo possiamo trovare tantissime soluzioni perfette per gli arredi della nostra casa, ognuna delle quali si adatta ed esigenze e necessità differenti.

Oltre ai siti web, un’altra fonte utile possono essere i social. Su Instagram, ad esempio, il famosissimo social dove le immagini regnano sovrane, è possibile seguire tantissimi profili dedicati proprio al settore dell’arredamento. Grazie all’applicazione dedicata basta cercare i diversi interessi attraverso gli hashtag che servono, appunto, ad identificare e caratterizzare gli interessi comuni. Tramite l’hashtag, che funziona come una sorta di parola chiave, è possibile ottenere dalla ricerca relativa all’arredamento, oltre 400.000 risultati. Sono tantissime, infatti, le aziende produttrici di mobili, gli interior designer, gli architetti, gli appassionati d’arredamento e i rivenditori di mobili, che pubblicano ogni giorno idee nuove ed originali da cui trarre spunto per la nostra casa.

Le proposte d’arredo, inoltre, si differenziano anche in base allo stile che preferiamo, ad esempio, possiamo trovare soluzioni originali relative allo stile vintage, allo stile classico, moderno, rustico, e così via. Oltre ad Instagram, un altro social da cui è possibile prendere spunto per l’arredamento è Pinterest, piattaforma molto utilizzata tra gli appassionati del settore dell’arredamento e del design. Anche questo social, come Instagram si basa sulla pubblicazione di immagini relative ai diversi interessi comuni, dov’è possibile trovare idee originali per l’arredamento della cucina, del bagno, del soggiorno, della camera da letto, ma non solo, anche soluzioni di tendenza per gli ambienti esterni, come terrazzi o giardini.

Grazie a Pinterest possiamo anche prendere spunto sull’accostamento dei colori, troviamo, infatti, idee originali sulla scelta dei migliori complementi d’arredo, come tende, tappeti e cuscini. Un altro metodo veloce e pratico per cercare soluzioni d’arredo sul web è anche la classica ricerca su Google, in particolare, sul filtro “immagini”. Questo potentissimo motore di ricerca è capace di trovare velocemente tantissime immagini relative all’arredamento, aiutandoci nella scelta di soluzioni nuove, di tendenza e funzionali.

Elementi da valutare per la scelta degli arredi

Quando scegliamo gli elementi d’arredo per i diversi ambienti di casa, è necessario prestare attenzione non solo all’impatto estetico dei mobili, ma anche alla loro funzionalità e, soprattutto, alla loro dimensione. Uno dei principali obbiettivi da raggiungere è sicuramente quello di ottimizzare al meglio tutti gli spazi, senza creare troppo caos all’interno degli ambienti. Prima di acquistare i mobili che ci occorrono, quindi, è preferibile studiare con attenzione lo spazio dove collocarli, per evitare di commettere errori.

Un altro elemento da valutare è sicuramente quello relativo ai colori, la scelta delle tonalità giuste è fondamentale per donare alla nostra casa un aspetto gradevole e ordinato. Anche la scelta dei colori va fatta in base alle dimensioni delle diverse camere del nostro appartamento, ad esempio, è sconsigliato scegliere toni troppo scuri per ambienti molto piccoli. Infine, un elemento da non sottovalutare mai, quando si scelgono gli arredi per la casa, è lo stile da dare ai diversi ambienti.

A questo proposito, è bene sapere che, se si sceglie un determinato stile per una stanza, sarà necessario mantenere lo stesso anche per tutti gli atri ambienti. Ad esempio, se scegliamo uno stile d’arredamento classico per la cucina, è preferibile rispettarlo anche in camera da letto, in salone, in bagno, ecc.

Metodo di studio universitario, qual è il migliore da adottare?

metodo di studio da adottare per studiare bene e velocemente all’università non è uguale per tutti. Questo perché ogni persona è diversa dall’altra e ogni studente ha delle esigenze e dei modi completamente diversi dagli altri, per non parlare poi dell’età. Scopriamo insieme i dettagli.

Il valore del silenzio

Silenzio assoluto o musica nelle orecchie? Non c’è una risposta univoca

C’è chi vuole il silenzio assoluto e chi, invece, studia con la musica nelle orecchie. Non c’è un sistema univoco, ovviamente, per tutti. Certo, diversi studi hanno dimostrato come un ambiente silenzioso possa essere, in via generale, più produttivo rispetto a quello con la musica.

Come capire qual è la soluzione migliore? Provarli entrambi e valutare. Va da sé che, ovviamente, se il suono non è derivato dalla tua canzone preferita probabilmente è come se stessi studiando a mezzo servizio.

Non fare tutto e subito

Una delle ‘usanze’ più comuni per gli studenti universitari è studiare all’ultimo. Nulla di più sbagliato

Chissà quante volte ti è capitato di studiare 300 pagine in 6 giorni, quelle che precedono l’esame universitario. E, in questi casi, hai commesso un errore molto grave. E ti spieghiamo anche perché.

Il fattore umano da considerare. Ci sta, più si avvicina l’esame e più stai con l’ansia. Che significa? Semplicemente che potresti non essere nelle condizioni migliori per imparare una materia. Non avresti, quindi, la lucidità necessaria. Ok, sappiamo cosa starai pensando: “Ma io non sono ansioso!”. Benissimo, allora passa alle righe successive.

Poco tempo per ripetere. Eh sì, perché se hai pochissimi giorni per studiare una materia completamente nuova, non hai il tempo materiale per poter ripetere. Non puoi imparare 300 pagine in 3 giorni, avendo anche la possibilità di ripetere come avresti voluto.

Le batterie si scaricano. Il cervello, così come il corpo umano, è una macchina. Alcuni aggiungono ‘perfetta’. Ma non è questo il punto. Se pensi di dire “va beh, io ce la faccio a studiare 12 ore consecutive”, sei fuori strada. Non ce la farai mai. O, quantomeno, arriveresti alla dodicesima ora in cui a stento riuscirai a leggere qualche pagina. Figurarsi a comprenderle.

Ecco, ti bastano questi motivi per studiare in tempo?

Organizza tutto ciò che ti serve

Dispense, libri, appunti: più ti organizzi e più tempo guadagni

Non hai mai pensato quanto un’ottima organizzazione possa farti guadagnare molto tempo? Sì, perché se la sera prima, ad esempio, ti posizioni tutto a dovere, potresti risparmiare minuti e, forse, ore preziose. Facciamo un esempio: tu studi sottolineando e, quindi, hai bisogno di un evidenziatore o di una matita. Benissimo, te li metti sulla scrivania già in ordine. Hai bisogno di un block-notes per prendere appunti? Stesso discorso. Pensaci: se lo fai la sera prima, quando hai finito di studiare, non ‘sprechi’ neppure un minuto del tuo tempo per studiare ma se lo fai la mattina stesso perderesti già, se ti va bene, 15 minuti. Vuoi finire più tardi o vuoi finire prima? Con un pizzico di organizzazione…

Parti dagli argomenti più difficili o più semplici

Stavolta la verità non sta nel mezzo. E ti spieghiamo perché

Qui ci sono due correnti di pensiero ed è davvero difficile stabilire quale sia la migliore. Anche perché dipende da ogni persona.

C’è chi, ad esempio, preferisce togliersi subito gli argomenti difficili. Del resto, questo ragionamento ha un senso: la mente è più fresca e, quindi, teoricamente potresti assimilare prima e meglio. Inoltre, anche ‘mentalmente’ saresti più propenso ad andare avanti poiché la stanchezza mentale andrebbe di pari passo con la facilità degli argomenti.

Dall’altra parte, invece, c’è chi dice che sia meglio togliersi subito gli argomenti più semplici per poi proseguire con quelli complessi. Il motivo? Per far carburare il cervello, per far togliere la ruggine di una dormita.

Come il diesel: si ‘usano’ argomenti facili per far sì che il cervello possa correre e andare alla massima potenza. Immagina di essere in auto e hai bisogno della chiave per accendere la macchina: ecco, gli argomenti semplici corrispondono alla chiave per accendere la vettura.

In questo caso, non ci sentiamo di darti dei consigli netti. Dipende molto da te. E tu, quali tecniche usi per studiare al meglio e preparare gli esami all’università?

Sconfiggere la paura di parlare in pubblico

Stai pensando da settimane a quell’incontro pubblico che devi avere necessariamente a cui non puoi dare forfait. Ti tremano le gambe al solo pensiero, cominci a sudare freddo anche se è inverno, pensi di non sapere in realtà sai già tutto.

Alt, stop, ferma. Fai un bel respiro e leggi questa guida su come sconfiggere la paura di parlare in pubblico. In questo approfondimento, infatti, ti daremo alcuni consigli da mettere in pratica sia prima dell’evento che hai che durante.

Segnateli, tienili bene a mente perché ti faranno risolvere il problema in maniera duratura.

Impara una nuova lingua

Imparare una nuova lingua può farti sconfiggere la paura di parlare in pubblico

Immaginiamo già la risposta:”Cosa c’entra imparare una nuova lingua con la paura di parlare in pubblico?”. C’entra, c’entra. Perché? Pensaci. Per imparare una nuova lingua devi praticarla, con anche, e soprattutto, degli sconosciuti. Quindi, dovrai per forza vincere la timidezza e parlare con persone che non conosci, altrimenti la lingua non la impari. Sì, perché se dialoghi sempre con la stessa gente poi ti abitui a quel tono di voce e ti risulterà difficile capire in maniera fluida cosa stanno dicendo gli altri. Non ci avevi mai pensato, vero?

Iscriviti a un corso di gruppo

Palestra, ballo o altro: tutto ‘fa brodo’

Primo punto per sconfiggere la paura di parlare in pubblico è battere la timidezza. E come fare? Certo, non puoi certamente pretendere che all’improvviso tu possa prendere le persone in mezzo alla strada e parlare tranquillamente. Probabilmente, non lo farebbe nemmeno un eccentrico o uno a cui piace dialogare. E, allora, come fare? Semplice, devi crearti le occasioni giuste. E le occasioni giuste le trovi iscrivendoti a un corso di gruppo. Palestra, ballo, corso di formazione: come abbiamo scritto nel sottotitolo, tutto ‘fa brodo’, l’importante è provare a parlare e inserirti nel contesto giusto. Te lo assicuriamo: una volta che tu ti sei sbloccato, dopo viene tutto completamente naturale. Inoltre, spesso, gli insegnanti fanno una cosa che all’inizio può sembrare quasi un’invasione di campo ma in realtà poi li ringrazierai. Cosa succede? Generalmente, il primo giorno fanno alzare le persone dalle sedie uno alla volta e dicono di presentarsi, rigorosamente in pubblico. Lì non puoi farci niente, anche se ti tremano i polsi, vorresti scomparire, essere una mosca, toccherà prima o poi anche a te. E, ti assicuriamo, che a parte i primissimi secondi d’ansia, dopo sarà tutto in discesa. Non ci credi? Provaci!

Cosa fare mentre stai parlando in pubblico

Alcuni segreti per non sentire la tensione mentre stai parlando in pubblico

Nei due paragrafi precedenti, ci siamo concentrati su cosa fare prima per poter poter sconfiggere la paura di parlare in pubblico. Ma, durante, come devi comportarti? Quali azioni devi intraprendere per non far vedere che stai tremando? Il primo consiglio è di NON guardare a terra, perché se una persona guarda a terra sta a indicare che in quel posto non vorrebbe starci. Pensaci: quando hai una discussione e sei in torto, la prima che fai è guardare a terra, quasi ‘piegandoti’ al volere di chi sta di fronte. Se non devi guardare a terra, dove devi guardare? Dritto a te, negli occhi dello spettatore. E se la sala è grande, puoi guardare anche a destra e sinistra ma sempre dritto negli occhi. Un altro suggerimento è di cambiare il tono di voce di tanto in tanto, a seconda di ciò che stai per dire. Cambiare il tono di voce non soltanto fa sì che tu possa attirare l’attenzione del pubblico (l’orecchio, quando per diverso tempo sente sempre lo stesso suono si abitua e fa in modo, anche inconsapevolmente, che tu lo senta sempre di meno) ma è anche una dimostrazione di essere in grado di governare il contesto e poterlo gestire come si vuole. E, soprattutto, coinvolgere di più chi ti guarda. Terzo e ultimo consiglio è…’zero curva’! Che significa? Che la postura è importantissima, quasi fondamentale. Devi essere dritto, come se tu fossi un tronco, non devi stare gobbo o con le spalle che tendono verso avanti. Devi dare l’impressione di essere autoritario e avere piena padronanza, anche se sotto sotto hai una grandissima paura. Del resto, basta semplicemente superare i momenti iniziali poi tutto verrà da sé e, anzi, scommettiamo che poi non vedrai l’ora di parlare nuovamente in pubblico!

Andare all’università: come affrontare le spese degli studi

Andare all’università. Croce e delizia di genitori e studenti. Croce perché i costi sono davvero tanti da un lato e, dall’altro, permette di capire come organizzare la propria vita. Delizia perché può aprire importanti spiragli nel mondo del lavoro e perché la soddisfazione di vedere un risultato concreto dopo anni di sacrifici è innegabile. Però, come affrontare le spese degli studi? È innegabile: l’università ha dei costi tra fitto (se sei uno studente fuorisede), tasse libri e trasporti. Ecco, quindi, tre suggerimenti per attutire i costi.

Il primo è farsi prestare i libri e studiare ‘in comunità’: il book-sharing, infatti, può essere usato anche per motivi di studio e non solo per diletto. Condividere i libri, per dimezzare le spese. Ecco la prima delle tre idee che ti suggeriamo per poter rendere più sostenibile, dal punto di vista economico, la carriera universitaria. È una tecnica perfettamente legale, non c’è nulla di strano. Come fare? Semplice: si acquista un libro per due persone e ti organizzi con gli esami. Magari tu lo dai alla prima sessione e il tuo amico alla seconda, studiando dallo stesso libro. In questo modo, se un testo costa 40€, il costo scenderà a 20€. E considera che stiamo parlando di almeno 3 anni universitari. Fai questo ragionamento per ogni esame e capirai quanti euro potresti risparmiare. Sicuramente, ci pagherai qualche mese di affitto. Oppure, ma immaginiamo che tu lo faccia già, puoi anche comprare libri usati, se non a metà prezzo, almeno ai 3/4 del costo originale. Mediamente, risparmi almeno 10€ per ogni volume. Non male, insomma.

Un’altra soluzione è ‘sfruttare’ i prestiti per i non lavoratori, ovvero quella tipologia di finanziamenti che possono prendere anche gli studenti o chi non ha una busta paga. Ovviamente questa è una particolare forma di finanziamento che è dedicata ad alcune fasce di popolazione, come quella, appunto, degli studenti universitari. Copiando il modello americano – dove le rette sono altissime e tante famiglie ricorrono a dei prestiti per far studiare i propri figli -, anche alcuni istituti di credito fanno sì che la ‘cinghia’ del prestito si allenti in qualche modo a favore dei ragazzi. Nella migliore delle ipotesi, infatti, puoi restituire il prestito o dopo esserti laureato, in modo da farti proseguire il tuo percorso di studi con tutta la tranquillità necessaria, oppure dopo aver trovato un’occupazione. E, in alcuni frangenti, le rate sono proporzionate al tuo stipendio, in base a delle percentuali. Un’altra opzione può essere anche quella di fare dei prestiti dedicati ai non lavoratori ma ‘sfruttando’ un garante, che può essere anche il genitore. In questo caso, i tassi sono molto vantaggiosi ma dovrai cominciare a pagare le rate immediatamente. Come puoi immaginare, se qualcosa dovesse andare storto a pagare sarà il garante.

La terza e ultima opzione è quella di trovarti un lavoro part-time (NON full-time!).

Per appianare le spese, un lavoro part-time può essere una delle soluzione. Ma non deve occuparti tutta la giornata. Di studenti lavoratori ce ne sono tantissimi, ed è inutile stilare una casistica del genere. Questo perché un’occupazione part-time è una soluzioni più gettonati e che permettono almeno di pagare i libri e le tasse universitarie. Quest’opzione, però, nasconde anche un rovescio della medaglia che può incidere nello studio: lavorare part-time occupa, nella migliore delle ipotesi, almeno 3 ore al giorno e, se non abiti vicino la luogo di lavoro, possono diventare tranquillamente 4 o 5, soprattutto se vivi in una metropoli. Ore che vengono sottratte allo studio: anche se tu, dopo il lavoro, volessi metterti a studiare non sarai mai al 100% delle tue energie con il rischio, quindi, di dover andare a rilento con gli esami. In virtù di ciò, ti sconsigliamo – nel percorso universitario – un’occupazione full-time, a meno che non sia obbligatoria nel percorso accademico e che non sia funzionale per ciò che andrai a fare dopo. Già lavorando solo qualche ora al giorno avrai delle difficoltà, figurarsi per le canoniche 8 ore (escluso il tempo per andare e tornare). In ogni caso, però, con l’università che di anno in anno sembra costare sempre di più, sta diventando quasi imprescindibile affidarsi a qualcosa e non poter, quindi, concentrarsi solo sullo studio. Con tutte le conseguenze del caso.

Come aumentare la propria concentrazione

Non hai passato quell’esame perché non eri riuscito a trovare quella concentrazione giusta che cercavi. Il lavoro non sta andando bene perché il tuo habitat naturale non è il contesto in cui ti ritrovi perché non riesci a concentrarti al meglio. Non hai passato quel colloquio a cui tenevi tanto perché ti è mancata, appunto, la concentrazione.

Se ti è capitato una di queste situazioni o, comunque, quando ti è mancata la concentrazione che non ti ha fatto raggiungere l’obiettivo, non preoccuparti. In questo approfondimento ti diremo come aumentare la propria concentrazione con piccoli e semplici trucchi del mestiere. Sei pronto? 

Gestisci bene il tuo tempo

Il tuo tempo è prezioso e va gestito bene, ecco come

Chissà quante volte hai sentito questa frase: “Gestisci bene il tuo tempo”. Già, ma che significa? Sono quelle frasi fatte oppure c’è un qualcosa di concreto che devi conoscere? La risposta è sì, c’è qualcosa di concreto che devi conoscere. Gestire bene il proprio tempo significa fare in modo di rendere al massimo, senza stancarsi troppo o, comunque, senza affaticare il tuo cervello o il tuo corpo e poi potresti pagarne le conseguenze successivamente.

Ad esempio, sapevi che per studiare è meglio prendersi una piccola pausa piuttosto che fare una sola tirata? Si rende di più facendo un break ogni tot tempo (che può essere un’ora o due ore, a seconda delle situazioni) piuttosto che studiare per 4 ore ininterrottamente.

Questo perché il cervello non ha energie infinite ed è come una batteria: più si scarica e meno rende. Lo ‘stop’ serve proprio per ricaricare, per tornare a com’era prima che cominciavi a studiare. Fai un parallelismo con il telefonino: quando è scarico, sembra che vada più lento. Ebbene, è lo stesso discorso del tuo cervello. Se sei stanco, impiegherai più tempo per imparare la materia o a non reggere conversazioni né con i tuoi colleghi né con il tuo capo, con conseguenze che puoi benissimo immaginare.

Evita le distrazioni (a modo tuo)

Attenzione a ciò che è scritto in parentesi, e ti spieghiamo perché

Ti sembra un suggerimento banale, in realtà non è proprio così poiché c’è una postilla scritta in parentesi. Per aumentare la propria concentrazione quel ‘(a modo tuo)’ è assolutamente fondamentale. Senza tanti fronzoli, ti spieghiamo tutto con un esempio.

Ci sono persone che riescono a lavorare con la musica ad alto volume nelle orecchie. È normale, ognuno è fatto a modo e ciascuno sceglie come svolgere al meglio il proprio lavoro. D’altro lato, però, c’è chi, invece, vuole una camera insonorizzata e non tollera nemmeno i brusii di sottofondo. Qual è la scelta migliore? Semplicemente non c’è, perché ogni persona è diversa dall’altra, ha diversi stili, diverse abitudini e, anche, diversi modi di pensare. Chi abita in campagna può essere abituato al silenzio e si concentra anche così mentre chi abita in città è abituato al frastuono dei clacson e, quindi, rumore per rumore desidera la musica.

Tu ti conosci meglio di chiunque altro, e sai come devi fare per concentrarti.

Il multitasking non esiste!

Questa è la nostra provocazione e ti spieghiamo perché l’abbiamo usata

Ormai ci hai fatto l’abitudine a leggere persone che riescono a fare più cose contemporaneamente. Che si vantano di portare a compimento, con la stessa forza, con la stessa energia, più progetti insieme. Oppure, di aprire tante finestre sul PC e lavorare su più siti. Ecco, forse non lo sanno in questo modo stanno semplicemente ‘dividendo’ le energie in campo e non stanno, in nessun lavoro, dando il massimo.

Non lo stiamo inventando noi, ma ci sono anche delle ricerche a dimostrarlo o autorevoli studiosi ad affermarlo, come Nick Chater, professore di scienza del comportamento alla britannica Warwick Business School. Anche efficacemente.com, portale italiano di estrema affidabilità, ha scritto delle ottime guide di approfondimento su questo discorso.

Cosa succede, in realtà, quando dobbiamo svolgere più compiti contemporaneamente? 

Semplicemente, come un zig zag, passiamo da un compito all’altro. Resettiamo quello che stavamo prima per concentrarci su ciò che stiamo facendo o che faremo. E, questo, incide molto sulla concentrazione. Quante volte, ad esempio, non sei riuscito a dare quella risposta giusta al capo che tanto odiavi o al collega di lavoro che ti aveva lanciato una frecciatina perché semplicemente stavi pensando ad altro? Ecco, questa è una delle prove che il multitasking non esiste. Anche perché, così come il lavoro in senso stretto, anche i rapporti interpersonali possono essere gestiti solo avendo la giusta concentrazione. Una concentrazione che, se da un lato è impossibile averla 24 ore al giorno tutti i giorni, almeno ne possiamo usufruirne quando ci serve.

Come aiutare uno studente: il ruolo dell’educatore

L’accademia studi nel 2019

Non sono solo insegnanti, Allenatori, tutor e consulenti di orientamento sono anche adatti per invitare conversazioni riflessive sullo scopo. “Devono esserci persone in una scuola che dicono: ‘Non sono preoccupato per il tuo lavoro attuale, sono preoccupato per il tuo cuore e i tuoi sogni”, ha detto Poswolsky. Nelle scuole ad alto bisogno, queste cifre sono ancora più vitali, ha aggiunto. Neal Sharma, che ha insegnato pista e fuoristrada per 17 anni a Summit, nel New Jersey, ha detto che trasmette il messaggio ai ragazzi che la corsa a distanza darà loro fiducia in se stessi e un senso di auto-efficacia.

I Modi più efficaci per aiutare uno studente ad amare la scuola

Tradizionalmente, gli studenti non hanno sempre apprezzato le loro esperienze scolastiche per un motivo o per l’altro. Potrebbe essere stato l’ambiente, il metodo didattico o la relazione tra l’insegnante e lo studente stesso. Tuttavia, il punto di forza è nel momento presente e ogni giorno è la possibilità di fare qualcosa di diverso. Come aiutiamo gli studenti ad amare l’apprendimento in un modo che permetta loro di godere di una passione per tutto questo durante la loro vita?

Nella lotta per insegnare ai bambini la conoscenza di cui hanno bisogno per prosperare, i tuoi più grandi alleati sono gli stessi studenti. Gli insegnanti hanno un tempo molto più facile nel materiale e desiderosi di saperne di più. Ma
non tutti gli studenti mostrano l’amore per l’apprendimento fin da subito, ed è per questo che gli educatori più efficaci sono quelli che rendono facili le loro lezioni proprio come il metodo in Accademiastudi.net. Attraverso le seguenti strategie, puoi vedere che l’apprendimento è divertente e prezioso, lasciandoli completamente coinvolti in tutto ciò che insegni loro. Aiuta gli studenti ad amare di nuovo l’apprendimento, e sempre: è uno dei più grandi doni che puoi dare loro come educatore.